Principio di Pareto

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Il principio di Pareto è un risultato di natura statistica che si riscontra in molti sistemi complessi dotati di una struttura di causa-effetto. Una formulazione intuitiva di tale principio afferma che circa il 20% delle cause provoca l’80% degli effetti. Esso prende il nome da Vilfredo Pareto(18481923), uno dei maggiori economisti italiani e trova applicazione in una sorprendente moltitudine di ambiti e discipline.

Il principio di Pareto o “legge 80/20”

Pareto, studiando la distribuzione dei redditi, nel 1897 dimostrò che in una data regione solo pochi individui possedevano la maggior parte della ricchezza. Questa osservazione ispirò la cosiddetta “legge 80/20”, una legge empirica che fu poi riformulata anche da Joseph M. Juran[1][2], ma che è nota anche con il nome di principio di Pareto (o principio della scarsità dei fattori), e che è sintetizzabile nell’affermazione: la maggior parte degli effetti è dovuta a un numero ristretto di cause (considerando grandi numeri). Questo principio, in realtà, è il risultato della distribuzione paretiana.

Naturalmente i valori 80% e 20% sono ottenuti mediante osservazioni empiriche e sono solo indicativi, ma è interessante notare come numerosi fenomeni abbiano una distribuzione statistica in linea con questi valori. A titolo di esempio si noti come la distribuzione mondiale del reddito procapite si avvicini a tali valori:

Distribuzione mondiale del PIL, 1989[3]
Quantile della popolazione Reddito
Primo (i più ricchi) 20% 82,70%
Secondo 20% 11,75%
Terzo 20% 2,30%
Quarto 20% 1,85%
Quinto (i più poveri) 20% 1,40%

Questo principio può avere diverse applicazioni pratiche in diversi settori, ad esempio:

  • economia: l’80% delle ricchezze è in mano al 20% della popolazione; il 20% dei venditori fa l’80% delle vendite; per treni e aerei l’80% dei ricavi deriva da un 20% di rotte non in perdita; l’80% del deficit sanitario italiano è localizzato in un 20% di ASL sparse sul territorio.
  • qualità: il 20% dei tipi possibili di guasto in un processo produttivo genera l’80% delle non conformità totali. Oppure: l’80% dei reclami proviene dal 20% dei clienti.
  • informatica: l’80% del tempo di esecuzione è impiegato solo dal 20% delle istruzioni di un programma; l’80% delle operazioni degli utenti sono dovute al 20% delle funzioni a disposizione di un applicativo; l’80% degli errori di codifica è riconducibile al 20% dei moduli; l’80% dei visitatori di un sito vede solo il 20% delle pagine.
  • controllo di gestione: l’80% dei costi è determinato dal 20% delle attività svolte; l’80% del valore del magazzino è determinato dal 20% degli articoli totali.

Esistono esempi che seguono la legge di Pareto in modo ricorsivo (e in matematica possono rappresentare casi di frattali); ad esempio, un mercato nel quale il 20% delle società quotate genera l’80% del valore di borsa, e a sua volta il 20% (di tale 20%) genera l’80% della capitalizzazione e degli utili. È tuttavia interessante notare come, secondo alcuni osservatori, la regola 80/20 è causata dai limiti del mondo fisico che, tendendo a spostare l’attenzione dall’80% dei fattori meno influenti verso il 20% più influenti, in qualche modo autosostiene questo rapporto. L’avvento della new economy ha permesso di sperimentare nuovi modelli economici che infrangono in maniera del tutto evidente il principio[4][5]. Ad esempio la distribuzione del fatturato di Amazon.com e di eBay è estremamente frammentata ed entrambe le aziende raccolgono elevati margini proprio sugli articoli che sono distribuiti lungo la “coda” del diagramma di Pareto. Un cambiamento del tutto analogo sta avvenendo per quanto riguarda l’industria discografica e la distribuzione via Internet di musica.

Link a Wikipedia: https://it.wikipedia.org/wiki/Principio_di_Pareto

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